La teoria di Dow: come applicarla per avere successo nel Forex
Tra le teorie più conosciute nell'ambito del trading sul Forex vi è sicuramente quella formulata a cavallo tra Ottocento e Novecento da Charles Dow, il cofondatore del Dow Jones, che adesso vi andremo subito a presentare. Tale teoria è molto nota soprattutto per chi compie investimenti sul mercato più liquido al mondo servendosi degli studi che rientrano nell'ambito dell'analisi tecnica.
E adesso, ecco un rapido excursus per scoprire su quali assunti importanti si fonda la teoria elaborata da questo grande studioso.
Teoria di Dow: ecco alcuni importanti punti
Dow era giunto alla constatazione che il mercato si dividesse sostanzialmente in due tipologie di movimenti: i primari e quelli secondari. I movimenti primari rappresentano il trend del cross e possono durare mesi o anche anni; quelli secondari, invece, sono la reazione dei primi e possono durare fino a qualche mese, ma non di più. Secondo elemento fondamentale su cui si fonda la teoria di Dow riguarda invece la psicologia dell'investitore, ragion per cui lo studioso ha distinto tre stadi: il primo detto di accumulazione o distribuzione; il secondo, invece, è il boom o consolidamento del trend e il terzo è invece l'eccesso o fine del trend. Ogni stadio è stato descritto da Down in tutte le sue caratteristiche e proprio partendo dalla psicologia dell'investitore, è stato possibile allo studioso descrivere accuratamente tutte le modalità in cui avvengono gli scambi oppure come vengano effettuate le compravendite o ancora i principali movimenti del mercato.
La teoria elaborata da Dow fu applicata inizialmente per due settori specifici: mercato ferroviario e quello industriale, ma oggi è molto studiata anche per chi intende investire sul Forex. Ed è proprio per questa ragione che Dow creò una media che veniva aggiornata ogni giorno per dimostrare una certa tendenza sul mercato. Dato che le prime applicazioni della teoria del grande studioso riguardavano industria e ferrovie, egli ideò il Rail Average e l'Industrial Average, due indici molto importanti.
Stando a quanto da lui esposto, un valore risente sia di movimenti positivi che di negativi e per questo motivo il prezzo è determinato da due fattori: i sentimenti e il sentire degli investitori e gli indicatori tecnici del mercato. E questi fattori giocano un ruolo molto rilevante sulla tendenza a breve termine e su quella a lungo termine. Quando si verifica un improvviso cambiamento di mercato in positivo, gli effetti si hanno solo a breve termine, non a lungo termine.
Da ciò si evince che oltre ad esistere una tendenza primaria e una secondaria, ne esista anche una minore, che è un movimento a breve termine incluso in una tendenza secondaria che è anche inclusa in quella primaria, che però risulta essere facilmente manipolabile.
E adesso, soffermiamoci sulle medie: per Dow quando le due medie su cui si fonda la sua teoria risultano essere simili tra loro, allora si può capire la direzione del mercato, ma devono essere supportate da validi strumenti, altrimenti potrebbero finire per dare informazioni poco complete.
E adesso, prima di salutarci, cercheremo brevemente di enunciarvi i sei principi fondamentali su cui si fonda la teoria elaborata da Charles Dow:
Il primo principio afferma che tutto ciò che riguarda il mercato e il suo andamento rientra nel prezzo, mentre tutto ciò che risulta difficilmente studiabile tramite analisi tecnica non può far parte di esso esso. Il mercato e il suo andamento si muovono per trend. Esistono tre tipologie di trend: primario, secondario e minore, come vi abbiamo già accennato sopra e il trend minore ha a che fare con le oscillazioni brevi di mercato.
Il trend primario si compone di tre fasi: nella prima intervengono gli investitori più grintosi e determinati, che accumulano e negoziano; nella seconda le quotazioni raggiungono l'apice e nella terza intervengono i piccoli trader, che effettuano acquisti da quelli più esperti. Il mercato, poi, inizierà a scendere di nuovo. Un altro aspetto, riguarda gli indici. Dow è partito da quelli relativi all'industria e da quelli relativi alle ferrovie e compiendo opportune analisi, era arrivato ad affermare come i due indici fossero interconnessi fra loro. Tutto ciò aveva portato Charles Dow ad sostenere che un trade doveva essere confermato dal volume delle azioni scambiate e negoziate e fino a che non si registri un segno di inversione di tendenza, un trend può considerarsi ancora in atto.
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Temi: breve termine, elemento fondamentale, primo principio, rapido excursus, secondo elemento
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