Misurare il livello di gas nella bombola

Ormai è raro trovare qualcuno che utilizzi ancora la bombola di gas, eppure molti sostengono che sia buona per risparmiare e che sia un'ottima soluzione per coloro che non vogliono essere direttamente legati a nessun tipo di azienda fornitrice di gas. Stiamo parlando di un modo né positivo né negativo in confronto all'avere direttamente il gas senza dover utilizzare la bombola: c'è chi la definisce pericolosa, c'è chi invece sostiene che sia molto meglio possederne una e cambiarla circa una volta al mese che pagare sempre il costo fisso dell'odiatissima bolletta, anche se magari si fa poco uso del gas. E' esattamente per questo tipo di persone che la bombola sarà consigliata: per coloro i quali non usano molto spesso il gas, eppure si ritrovano costretti a pagare mensilmente sempre la stessa somma, anche nei mesi o nei trimestri in cui il gas viene utilizzato ben poco. Però ugualmente questo tipo di persone si trovano spiazzate nel momento in cui non riescono a capire a quali livelli è arrivata la bombola del gas.

Eppure saperlo può essere di un'utilità davvero straordinaria, perché ci aiuterà ad organizzarci per riacquistare la bombola in tempo ed in particolar modo per aggiustare le "provviste" ed essere pronti al pagamento della futura bombola. Soprattutto agli occhi di una persona poco esperta, sarà valido un unico metodo per tentare di comprendere a quale livello è arrivata la bombola dal gas e per, di conseguenza, provvedere ad acquistarne un'altra; una precisazione prima di iniziare la spiegazione per capire il livello del gas è doverosa, perché maneggiare strumenti di questo genere potrebbe essere pericoloso. Non dobbiamo toccare nulla che non sia indispensabile toccare, e non pensiamo di riuscire ad avere la stessa manualità in merito dell'addetto che ci porta la bombola, perché quasi sicuramente non ce l'abbiamo. Il primo passaggio fondamentale consiste nel togliere la bombola dal suo cantuccio e di pesarla: per capire il peso iniziale, qualora ovviamente non ci fossimo presi il disturbo di pesarla appena consegnata (ed è giusto così, anche perché viene immediatamente montata dall'addetto e non c'è tempo di fare calcoli o misurazioni), dobbiamo leggere sulla bombola appena tirata fuori dall'angolo apposito non solo la sigla, generalmente composta da due consonanti maiuscola, ma anche il numero accanto. L'ultimo numero non è compreso nella sigla, ma si tratta proprio del peso che vogliamo sapere.

Da questo momento in poi non ci sarà nulla di complicato: da quella sigla dobbiamo dedurre che è quello invece il peso iniziale della nostra bombola del gas, e perciò dobbiamo adesso pesare la bombola preferibilmente su una di quelle bilance alimentari che però riescano a sopportare anche pesi piuttosto elevati. Alcune bombole arrivano a pesare oltre 12 kg, e la maggioranza delle bilance alimentari non reggono in alcun modo un peso di questo genere, perché abituati al peso dei due-tre kg dei pacchi di pasta o di prodotti di questo tipo. A questo punto dobbiamo ovviamente effettuare la sottrazione: il peso iniziale sottratto al peso che abbiamo trovato dopo aver calcolato il peso attuale con la bilancia. Una volta effettuata questa breve operazione, dovremo capire il peso residuo.

Già da questo dovremo essere riusciti a comprendere quant'è il gas rimanente, ma se vorremo fare un lavoro completo dovremo tenere in considerazione che l'unità di misura del gas anche per quanto riguarda le bombole italiane, molto spesso si basa sul BTU, ossia il British Thermal Unit. Una volta preso atto che anche la nostra bombola segue quest'unità di misura chiaramente internazionale, dobbiamo considerare che ogni chilogrammo corrisponde a 4800 BTU. Fatto? Bene, allora adesso siamo a conoscenza di quanto gas resta all'interno della nostra bombola!

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Tag: bombola,   gas,   peso,   capire,   iniziale,   sigla,   momento,   genere,   pesare

Temi: costo fisso,   passaggio fondamentale,   unico metodo,   lavoro completo,   primo passaggio fondamentale

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