ADSL
Cos’è l’Adsl
Quando si parla di Adsl (acronimo dell’espressione inglese Asymmetric Digital Subscriber Line) si fa riferimento a tecnologie di trasmissione ad alta velocità su doppino telefonico, destinate alle piccole e medie aziende e al mercato residenziale.
L’attivazione dell’Adsl richiede che l’utente applichi su prese del telefono, modem analogici e fax uno splitter Adsl, cioè un filtro che permette che ai dispositivi stessi giungano unicamente le frequenze riguardanti il servizio telefonico e non quelle relative alla trasmissione dei dati. In assenza di tali accorgimenti, si possono creare fruscii e disturbi sulla linea telefonica.
Nel nostro Paese la tecnologia Adsl è entrata in vigore a partire dal 2000, grazie a Galactica prima e a Tin.it poi. Il principio di funzionamento dell’Adsl si basa sul fatto che sul doppino telefonico la banda passante a disposizione è molto più ampia rispetto a quella che viene concretamente sfruttata per il classico traffico telefonico, e proprio per questo motivo può essere utilizzata per la trasmissione di dati a banda larga.
In particolare, l’Adsl ha una larghezza di banda asimmetrica, in grado di adeguarsi al traffico prodotto dagli utenti privati: per l’upload si va da un minimo di 128 kbit al secondo a un massimo di 1 Mbit al secondo; per il download si va da un minimo di 640 kbit al secondo a un massimo di molte decine di Mbit al secondo.
L’Adsl viene impiegato per le connessioni a Internet su quello che viene definito ultimo miglio, vale a dire la porzione di doppino telefonico inclusa tra la centrale telefonica e il domicilio dell’utente: esso in genere è dedicato a un’utenza sola.
Tra i vantaggi più consistenti derivanti dall’impiego dell’Asymmetric Digital Subrscriber Line va individuata l’opportunità di usarla senza che si sia costretti a cambiare i cavi del telefono che sono già presenti: ciò, d’altra parte, fa sì che le linee trasmissive vengano utilizzate oltre i limiti e le capacità fisiche in base alle quali erano state progettate in principio. In parole più semplici, le prestazioni delle linee Adsl dipendono da numerosi fattori, tra cui la presenza di disturbi elettromagnetici sulla linea, la qualità dei cavi e la distanza dalla centrale.
La velocità di trasmissione in linea teorica diminuisce in misura lineare con l’aumentare della distanza dalla centrale: in realtà, il segnale perde qualità e decade anche per altre ragioni, soprattutto per le già citate interferenze prodotte dai cavi vicini.
Per fare qualche esempio pratico, un segnale Adsl la cui banda tocca i 24 megabit al secondo è in grado di arrivare a un chilometro di doppino dalla centrale; un segnale la cui banda tocca i 20 megabit al secondo giunge a un chilometro e 600 metri; un segnale la cui banda tocca i 12 megabit al secondo giunge a due chilometri e mezzo, e così via.
Per quel che riguarda l’indicazione della banda larga, solitamente si ritiene che essa non possa essere citata per Adsl inferiori ai 640 kbit al secondo, anche se ormai molti provider mettono sul mercato Adsl con taglio non inferiore ai 2 Mbit al secondo.