Conto corrente condominiale
Così come esistono conti correnti dedicati alle aziende, alle ditte individuali, ai pensionati e agli stranieri, esistono anche conti correnti per i condomini, essenziali per gestire un condominio dal punto di vista finanziario, con le entrate a favore, dovute alle quote versate periodicamente dai proprietari degli appartamenti, e le uscite dovute a voci di spesa.
Il conto corrente condominiale, per ovvie ragioni, può essere sottoscritto e gestito solo dagli amministratori di condominio; le spese per la sua apertura e il suo mantenimento sono a carico dei proprietari condomini ed eventualmente, in parte, anche degli inquilini, e in genere sono tanto maggiori quanto maggiore è il numero di unità abitative che compongono il condominio.
I condòmini, d'altro canto, possono per legge accedere all'estratto conto del condominio, senza però potere rivolgersi alla banca o alle Poste dove il conto è stato aperto; possono farlo, a proprie spese, attraverso l'amministratore di condominio, presentandogli una richiesta grazie a cui questi dovrà rivolgersi all'Istituto per richiedere la documentazione. Ciò viene disposto dall'articolo 1129 del Codice Civile.
Il condominio è un soggetto dotato di una certa complessittà e di una propria identità tangibile, tant'è vero che vi è associato un codice fiscale, un po' come se si trattasse di una persona fisica. Oggi c'è quindi l'obbligo, per un amministratore di condominio, di "far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio", secondo i dettami dell' art. 1129, comma 7 c.c.. L'imperatività, non derogabile, dell'apertura di un siffatto conto è confermata anche dall'art. 1138, comma 4 c.c.; sono quindi nulli i patti e le delibere, sebbene accettati da tutti i proprietari condomini, che dispongano di non aprire un conto corrente condominiale.
La separazione dei patrimoni, ottenuta con un conto corrente ad hoc per ogni condominio, garantisce che non sorga confusione tra il patrimonio dei diversi enti di amministrati, garantendo così anche la giusta trasparenza ai proprietari degli immobili del condominio, che in questo modo sanno con certezza dove transita il loro denaro e da dove viene prelevato e dove è destinato il denaro per pagare le spese dovute. L'amministratore, quindi, subito dopo essersi insediato, deve recarsi in banca o alle Poste per aprire un conto corrente condominiale, se non già istituito, altrimenti, in caso di subentro di un nuovo amministratore, deve effettuare il cambio di intestazione del conto preesistente.
L'obbligatorietà del conto corrente condominiale sussiste anche nel caso in cui vi sia un condomino facente funzioni di amministratore, che comunque non è obbligatorio per piccoli condomini. Del resto, con più di otto condòmini, è obbligatoria la nomina di un amministratore, sul quale graverà l'obbligo di tenuta di un conto corrente condominiale; l'obbligo grava infatti solo sull'amministratore e su nessun altro e, se questi non adempie, ha luogo un motivo sufficiente per la sua revoca da parte dei condomini, costituendosi un caso di grave irregolarità, elencato dall'art. 1129, comma 12 c.c..
Con un conto corrente condominiale è possibile effettuare tutte le operazioni bancarie tipiche di un comune conto corrente quale, ad esempio, quella di esecuzione di bonifici, indispensabili per affrontare le spese per il mantenimento del condominio, e quali quelle della pulizia, dell'assicurazione dello stabile, dei pagamenti dei fornitori per luce, gas e acqua, della manutenzione ordinaria e della manutenzione straordinaria.
Si può inoltre utilizzare un conto corrente condominiale via Internet, approfittando dei servizi di Internet banking, che consentono ad un conto corrente tradizionale di essere utilizzato dall'amministratore di condominio, appunto, online, collegandosi ad Internet da casa o da ufficio, con tutte le comodità del caso. L'ideale, a tal proposito, è aprire un conto corrente online a zero spese, rinunciando agli sportelli di agenzia o perlomeno accontentandosi di una diffusione non capillare delle filiali sul territorio nazionale di certe banche online. Questo è molto comodo per gli amministratori, in quanto in genere gestiscono svariati condomini, con varie incombenze che possono presentarsi ogni giorno.
Analogamente a quel che avviene per un normale conto corrente, un conto corrente condominiale può avere associato un certo numero di carte di pagamento, sempre al fine di poter procedere con il pagamento di quanto dovuto per i costi di gestione.
Con l'apertura di un conto corrente condominiale si potrebbe addirittura richiedere un prestito, in diverse forme, a favore dell'edificio condominiale, ad esempio per effettuare lavori di ristrutturazione o di ampliamento. Si potrebbe così richiedere, ad esempio, un prestito finalizzato, un finanziamento o anche un mutuo, e sfruttare fidi.
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Tag: conto, corrente, condominio, condominiale, amministratore, esempio, internet, richiedere, aprire
Temi: territorio nazionale
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