Perché investire in un conto deposito
Vi sono diversi motivi per investire in un conto deposito, in special modo se si tratta di un conto deposito online, accessibile semplicemente su Internet con un comune computer, alcuni dei quali risiedono nell'enorme comodità che presenta questo tipo di investimento, visto che di questo si tratta.
A volte non è semplice capire quale sia il miglior modo di investire il proprio denaro, spesso frutto di grandi sacrifici perpetuati per anni, e non è nemmeno semplice capire quale sia un investimento che offra un livello di sicurezza più che ragionevole, fermo restando che qualunque investimento presenta dei rischi, seppure minimi e ritenibili più che trascurabili. Le banche offrono infatti una grande varietà di strumenti per investimento, contraddistinti da diversi rendimenti possibili e da diversi livelli di sicurezza, alcuni dei quali piuttosto rischiosi e il cui rendimento non è nemmeno noto con certezza prima di dar vita all'investimento.
Di fatto, la prima risposta che viene in mente alla domanda su perché investire in un conto deposito è proprio quella dell'estrema comodità e dell'estrema semplicità nell'ottenere un rendimento dai conti deposito online rispetto alle difficoltà che si possono incontrare per ottenere rendimenti, anche di piccola entità, ricercando prodotti finanziari più audaci, ossia più soggetti a rischi e richiedenti conoscenze nel campo della finanza approfondite, anche se, idealmente, si potrebbe trattare di prodotti di investimento più remunerativi.
I conti deposito online, rispetto a quelli tradizionali, offrono quasi sempre l'importante condizione di zero spese, una delle più favorevoli per i clienti, i quali, ovviamente, desiderano sì guadagnare grazie al loro capitale, ma anche non essere costretti a sostenere costi ingenti per farlo che vanifichino l'investimento.
Nella pratica, la maggior parte dei conti deposito online è a zero spese, ma sono dovuti allo Stato, per legge, una ritenuta fiscale del 26% sugli interessi lordi maturati ed una imposta di bollo pari allo 0,20% del capitale depositato; tranne rare eccezioni di banche che pagano l'imposta di bollo al posto dei clienti, di norma in promozione per periodi limitati, bisogna dunque pagare allo Stato, per il tramite della banca, non solo una tassa del 26% sugli interessi maturati ma anche un'imposta proporzionale al capitale investito nella sua interezza. Questi costi, comunque, nella pratica sono quasi sempre tali da far ottenere un guadagno netto agli investitori e semmai andrebbe valutato, caso per caso, se il gioco vale la candela o no considerando sia il tasso di interesse lordo annuo offerto dalla banca sia i costi associati a tale investimento.
Relativamente ai rendimenti possibili, con un investimento in un conto deposito online vincolato, fino a qualche anno fa si potevano percepire interessi anche con un tasso di interesse che arrivava al 4% lordo annuo; oggi, con la crisi economica in atto, è già considerato ottimo un tasso di interesse lordo annuo del 2%, che anche se non particolarmente alto, garantisce un buon rendimento, a patto di avere a che fare con un conto deposito a zero spese, come tanti se ne possono trovare scandagliando le varie offerte bancarie a disposizione.
Dunque i conti deposito vincolati, meglio se di tipo online, sono quelli che, in genere, garantiscono i migliori tassi di interesse, al prezzo però di mantenere il denaro sul conto per un certo periodo di mesi o di anni; più si è nelle possibilità di mantenere a lungo il denaro sul conto, maggiore sarà il tasso di interesse ottenuto dalla banca, salvo eccezioni in cui, con un vincolo poco stringente, si possono ottenere addirittura interessi superiori, offerte promozionali che in genere riguardano vincoli di 3 o 6 mesi, messe in atto dalle banche per attrarre presso sé nuovi clienti ai quali offrire anche altri prodotti finanziari.
Volendo fare un raffronto tra investimenti per dare un'idea della convenienza nell'investire in un conto deposito, si pensi al fatto che, ad esempio, per i fondi obbligazionari sono previste delle spese da dovere affrontare e quindi, oltre al maggior rischio tipico di questo prodotto d'investimento, si deve considerare il maggior costo ad esso associato, e il tutto in vista di rendimenti netti che alla fin fine si rivelano, spesso e volentieri, irrisori, se non addirittura nulli. Infatti, ad esempio, nel 2006 è emerso che solo 5 fondi obbligazionari su 53, che erano stati presi in esame, avevano portato a rendimenti netti non nulli, e in tal contesto le spese di gestione pagate dai clienti alle banche erano state di importo medio compreso tra l'1,1% e l'1,2% del capitale investito e la decurtazione sugli interessi a favore dei clienti era arrivata anche al 50%.
Un'altra risposta alla domanda su perché investire in un conto deposito riguarda il capitolo sicurezza. I conti deposito, infatti, al pari dei conti correnti, sono considerati molto sicuri in quanto sono protetti dai fondi di tutela dei depositi, quali il FITD e l'FGD, che garantiscono il capitale dei clienti fino ad un massimo di 100.000 euro per depositante e per banca. Anche nel caso, poco probabile in Italia, di fallimento della banca a cui ci si è rivolti, ogni correntista verrebbe rimborsato fino a 100.000 euro, pertanto i conti deposito garantiscono sia il capitale iniziale investito, fino a tale cifra, sia il rendimento previsto dai tassi di interesse offerti dalla banca, ben noto all'inizio e tale, quindi, da non dar vita a brutte sorprese in futuro, a differenza di ciò che può avvenire per i rendimenti da altre forme di investimento il cui valore non è subito noto.
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Tag: deposito, conto, investimento, capitale, interesse, banca, investire, rendimento, tasso
Temi: conto deposito, ritenuta fiscale, interesse lordo, guadagno netto, qualunque investimento
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