POS e pagamenti tracciati
Da tempo il Fisco combatte assiduamente la piaga dell'evasione fiscale che, in un modo o nell'altro, risulta essere deleteria per l'intera nazione, e di recente si avvale di sistemi che contribuiscono in modo significativo alla caccia degli evasori, sempre più concausa dei mali del Paese.
Oggi il legislatore spinge, in particolare, verso l'obbligo di utilizzo di pagamenti tracciati per transazioni di importo superiore ad una determinata soglia, in modo da potere controllare le movimentazioni di denaro all'interno dello Stato. I POS, ossia i Point Of Sale, dispositivi elettronici che permettono ad un esercente di incassare denaro dai clienti attraverso un apposito servizio bancario, contribuiscono fortemente a detta tracciatura.
Una delle armi in mano all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza è quella della consultazione dei dati salienti dei contribuenti, ottenuti dalle banche e dagli intermediari finanziari, attraverso l'istituizione di una Superanagrafe fiscale, con l'acquisizione di dettagli, in particolare, sui saldi e sulle movimentazioni dei conti correnti e dei conti deposito.
In sostanza, attraverso analisi su svariati dati bancari, e non solo visto e considerato che vengono valutate anche le detenzioni di oro e preziosi, il Fisco è oggi in grado di sapere a quanto ammonta la ricchezza dichiarata da ogni contribuente, in particolare mediante controlli incrociati sui conti correnti, al fine di scovare i potenziali evasori che, quantomeno, hanno tenuto una condotta finanziaria di dubbia liceità sul piano fiscale.
Al di là della difficile relazione tra conti correnti e privacy, è indubbia la necessità di accesso della Finanza e dell'Agenzia delle Entrate ad informazioni sensibili dei cittadini e, certamente, si comprende lo sforzo del legislatore nel battere la strada della tracciatura dei pagamenti per il maggior numero di transazioni possibile, di fatto agendo sulla soglia di utilizzo massimo del contante, talvolta abbassandola per irrobustire la tracciatura, talvolta alzandola per ovviare a polemiche e facilitare la vita ai cittadini.
Certo, la Svezia si muove in direzione dell'introduzione plateale della moneta elettronica, abolendo del tutto i contanti, ma anche senza essere così estremi i risultati possono senz'altro vedersi e vanno, in fin dei conti, a beneficio della collettività. Al di là del rimpinguare la casse dello Stato, i soldi recuparati dal Fisco con la sua lotta all'evasione possono mettere in buona luce l'intero Paese davanti all'Europa e al resto del mondo, lanciando il segnale che l'Italia può molto migliorare il suo status in relazione all'illecito ed al malaffare.
I POS, per come sono stati concepiti, consentono ad un creditore di ricevere un pagamento, da parte di un debitore, effettuato per mezzo di carte di pagamento, ossia di carte di credito, di carte di debito e di carte prepagate, mediante comodo accredito sul suo conto corrente, e questo favorisce senz'altro i trasferimenti di denaro tracciati tanto cari al fisco; di fatto, non solo i commercianti, ma anche gli artigiani, i liberi professionisti, le imprese dei servizi ecc. possono incassare dai clienti in modo semplice e rapido, rispettando a pieno la normativa vigente che impone che si possa pagare in contanti fino ad un massimo di 3.000 euro.
Tecnicamente, vi è un terminale che consente la lettura della carta di pagamento e l'inserimento, da parte del cliente, del codice segreto PIN per autorizzare la transazione di denaro verso il conto corrente dell'esercente. Il terminale comunica con il centro di elaborazione della banca, erogante il servizio in diverso modo, ad esempio tramite rete LAN o GSM. Tutto questo, fermo restando che i soggetti che si vogliono avvalere dei POS per accettare pagamenti in moneta elettronica devono stipulare un apposito contratto con la propria banca.
POS e pagamenti tracciati sono insomma la colonna portante della lotta all'evasione fiscale, assieme all'anagrafe tributaria, e semplificano anche la vita ai cittadini che, per pagare per i loro acquisti, non hanno più bisogno di portarsi dietro contanti in abbondanza e possono invece fare shopping nella massima comodità possibile, servendosi appunto del sistema bancario dei pagamenti mediante moneta elettronica. Certo, non tutti gli esercenti sono felici di questo meccanismo, che prevede commissioni a loro carico per ogni pagamento ricevuto, di fatto le tanto discusse tariffe interbancarie, oltre ad un canone per il noleggio del terminale.
Per tutti questi motivi il Governo ha stabilito che, dal 30/06/2014, per commercianti, artigiani e professionisti è obbligatorio mettere a disposizione della clientela il sistema di pagamento tramite POS per transazioni di importo superiore a 30 euro, su richiesta esplicita da parte dei clienti. Nonostante non siano previste sanzioni per gli esercenti che non rispettano la norma, si tratta di un passo avanti per tracciare, in particolare, gli introiti dei liberi professionisti, notoriamente poco noti al fisco e, sebbene in seconda istanza, per abbattere il costo associato alla produzione e alla circolazione di denaro contante, che incide sul PIL per circa l'1%.
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Tag: denaro, fisco, pagamento, particolare, elettronica, fiscale, moneta, vita, sistema
Temi: sistema bancario, importo superiore, codice segreto, apposito servizio, difficile relazione
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