Banche italiane e immigrati
Gli immigrati sono senza dubbio una grande risorsa per l'Italia e quindi anche per gli Italiani per nascita, anche se, purtroppo, a volte vengono additati malamente da chi crede che l'Italia debba essere costituita e gestita solo da chi abbia ivi una residenza di lungo retaggio e con riferimento alle sue origini.
Le banche sono da sempre attente alle prospettive di acquisizione di nuovi clienti, che possano ivi investire il loro denaro in vario modo, e sono perfettamente al corrente del fatto che un cliente che oggi apre un semplice conto corrente a zero spese, un domani può investire nell'Istituto in prodotti bancari che prevedono ghiotte commissioni a suo favore, clienti che quindi sono visti potenzialmente come ottime fonti di guadagno.
Le banche italiane, in particolare, hanno più volte posto l'attenzione sugli stranieri, spesso perché spinte dalle Istituzioni, e del resto la produttività degli immigrati, in Italia, è molto alta, soprattutto osservando lo stato di cose degli ultimi anni. Recenti statistiche rivelano che il contributo al PIL da parte degli stranieri che lavorano in Italia è stato pari alla bellezza di 127 miliardi di euro nel 2015, rappresentante l'8,8% del PIL nazionale, con un versamento di tasse Irpef di 7 miliardi e un versamento di contributi previdenziali di 11 miliardi.
In pratica gli immigrati, presenti in Italia in numero superiore a 5 milioni, come rilevato l'01/01/2016, con il loro lavoro nel Belpaese riescono a garantire ben 640.000 pensioni; sono per lo più giovani e quindi molto lontani dall'età pensionabile, il che implica che costituiscono un costo per la previdenza sociale molto basso, e infatti impattano solo per il 2% sulla spesa pubblica italiana, un'inezia se si fa un confronto con il valore aggiunto che portano con sé, e non solo in termini economici.
Non è dunque un caso che l'integrazione finanziaria degli immigrati in Italia sia stata uno degli obiettivi più importanti del Governo poiché, grazie ad essa, possono avvenire anche l'integrazione sociale e culturale; in un Paese sempre più vecchio come il nostro sono fondamentali il ricambio, la crescita che scaturisce dal confronto con altre culture e l'investimento che mette radici nella competività.
Con strumenti di gestione del denaro adeguati, messi a disposizione dalle banche, gli immigrati possono favorire la circolazione del denaro e la crescita non solo dello stesso settore bancario, ma anche dell'intera nazione. Il business degli immigrati, insomma, può e deve rappresentare un bene per l'intera collettività, e allo scopo va colto nella sua importanza prestando attenzione alle varie esigenze ed opportunità che si prospettano.
Si consideri anche che ben il 66% del denaro risparmiato dagli immigrati che lavorano in Italia rimane in Italia ed in una buona misura è disponibile, in un modo o nell'altro, a rientrare in circolo per l'investimento, oltre che per il risparmio per affrontare i piccoli o grandi problemi quotidiani. Ecco quindi che i conti correnti diventano fondamentali per gestire questo denaro. I numeri parlano chiaro: i correntisti immigrati che hanno aperto un conto corrente in Italia provengono da 21 nazioni diverse e hanno sottoscritto, in totale, quasi due milioni di conti correnti.
Ben l'88% degli stranieri che hanno residenza in Italia ha aperto qui un conto per farne un utilizzo in funzione delle proprie esigenze, che possono anche essere elevate e poggiarsi su svariati strumenti bancari, quale quello dei conti deposito e quello delle carte di pagamento, ossia carte di credito, carte di debito e carte prepagate, in genere ricaricabili; secondo alcune statistiche, questa sottocategoria di correntisti evoluti è popolata da uomini impegnati, ben istruiti e che hanno la residenza in Italia da almeno 14 anni.
Banche italiane e immigrati, insomma, costituiscono un ottimo connubio, fruttifero per entrambe le parti, al punto che sono stati introdotti, sotto spinta del Governo, conti correnti per stranieri, sottoscrivibili a costi molto contenuti, se non addirittura nulli. I conti correnti online, in questo frangenete, si sono rivelati molto utili e hanno senza dubbio favorito la diffusione dei principali strumenti bancari anche tra gli immigrati.
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Tag: denaro, conto, residenza, corrente, versamento, aperto, investire, dubbio, governo
Temi: previdenza sociale, grande risorsa, lungo retaggio
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