Conti deposito: stato
Articoli informativi su Conti deposito relativi al tag stato, ossia che contengono nel testo la parola stato; guide, manuali, tutorial a tema stato.
Aumento dei costi dei conti deposito
Aumento dei costi dei conti deposito, rincaro molto fastidioso che interessa soprattutto le banche tradizionali che prevedono spese per un conto deposito ... La ritenuta fiscale sugli interessi percepiti dal cliente consiste nelle tasse, trattenute alla fonte, che lo Stato esige, che attualmente sono pari al 26%, dopo i rincari di alcuni anni fa ... In realtà, a volte, sebbene in rarissimi casi, la banca si accolla l'imposta di bollo pagandone l'onere allo Stato al posto del cliente ... Facendo parlare i numeri che riguardano banche e conti correnti, è stato stimato che, da gennaio 2013 a marzo 2017, vi è stato un aumento dei costi per le famiglie del 16%, con una spesa media per famiglia di 134 euro contro i 115 euro del 2013, facendo riferimento all'Indice Sintetico di Costo per famiglie con operatività media, e si è constatato che, nei nove mesi a cavallo tra il 2016 e il 2017, svariate banche, almeno 6 tradizionali, hanno aumentato i costi dei conti correnti da esse proposti e hanno diminuito i tassi di interesse a favore dei clienti ... |
Confronto tra conto deposito e titoli di Stato
Confronto tra conto deposito e titoli di Stato, entrambi popolari strumenti di investimento a rischio molto contenuto ... I titoli di Stato, quali i BOT, i CCT, i BTP e i CTZ, sono stati a lungo tempo un punto di riferimento per il risparmiatore medio italiano, come noto poco avvezzo ad investimenti rischiosi e dal rendimento incerto ... I titoli di Stato, infatti, sono emessi dallo Stato italiano e quindi, almeno fino a poco tempo fa, erano considerati estremamente sicuri ... La sicurezza dei titoli di Stato, in termini di garanzia sul capitale investito, è però nel tempo sciamata, e lo si può constatare soprattutto in tempi recenti, per almeno un paio di buoni motivi ... |
Conti deposito a rischio bail-in
Conti deposito a rischio bail-in, ossia al salvataggio delle banche dall'interno, da parte degli azionisti, degli obbligazionisti e dei titolari di depositi ... Il bail-in consiste sostanzialmente nell'obbligo di intervento da parte di chi è all'interno di una banca al fine di sanarla nel tentativo di salvarla nel caso di una prospettiva di fallimento; come la stessa denominazione suggerisce, secondo questa direttiva è chi è all'interno dell'Istituto che deve provvedere, in vario modo, ad arginarne le perdite che, prima dell'approvazione della legge sul default delle banche, erano invece a carico dell'intera collettività, attraverso un intervento da parte dello Stato che poi avrebbe fatto gravare l'onere su tutti i contribuenti ... Questo obbligo di partecipazione diretta di soggetti privati alle perdite della propria banca in caso di default ha, ovviamente, suscitato un fiume di polemiche, in quanto molti obiettano che è ingiusto che a pagare siano sempre coloro che non hanno colpa di un certo stato d'essere, in particolare delle situazioni tragiche in cui vertono alcune banche, molto spesso a causa di gestioni scellerate da parte dei loro manager, ma anche a causa di mancanza di trasparenza verso i clienti riguardo alle condizioni di adesione a certi prodotti propinati come estremamente convenienti quando invece sono spesso scadenti o infruttiferi, perpetrata da alcuni dipendenti dalla professionalità e dalla morale discutibili ... Pertanto, se da una parte è vero che i salvataggi da parte del Governo e degli altri Paesi dell'UE hanno come conseguenza il possibile indebolimento dell'intero sistema bancario europeo, causato dal conseguente aumento del debito pubblico che porta alla chiamata in causa di tutti i contribuenti, dall'altro essi rendono questi problemi una questione nazionale piuttosto che una questione privata e, almeno da un certo punto di vista, è giusto che sia così, è cioè giusto che le banche rispondano pienamente del loro operato allo Stato e che quest'ultimo provveda a salvarle in funzione delle varie circostanze, considerando il loro fallimento un problema per l'intera collettività ... |
Conti deposito, BOT e BTP
Conti deposito, BOT e BTP, strumenti di investimento molto popolari ma anche molto diversi per rendimenti offerti ed altre caratteristiche ... Anche i titoli di Stato, in particolare BOT e BTP, sono stati oggetto di radicali cambiamenti, che hanno riguardato i rendimenti e quindi l'interesse degli investitori nella loro sottoscrizione; di fatto, la loro popolarità è molto diminuita nel corso del tempo a causa di un forte abbassamento degli interessi netti a favore dei consumatori, oggi molto prossimi a zero ... Il BOT, acronimo di Buono Ordinario del Tesoro, è un titolo di Stato che, di norma, ha una durata massima di un anno, e già in questo differisce molto dal conto deposito, che può invece essere sottoscritto sia in modo libero, senza scadenza, sia vincolando il capitale per un certo numero di mesi o di anni, anche per più di 5 anni ... Il BTP, acronimo di Buono del Tesoro Poliennale, è un titolo di Stato che, di norma, ha una durata massima di 3, 5, 10, 15 o 30 anni, e in questo differisce dal conto deposito, sebbene in misura inferiore al BOT poiché, nel caso di BTP, possono essere più confrontabili i periodi dell'investimento, che si considera a lungo termine ... |
Conti deposito e BOT
Conti deposito e BOT, due strumenti di investimento che negli ultimi tempi si differenziano molto per rendimenti ... Uno dei prodotti di investimento preferiti dal risparmiatore italiano è quello del BOT, acronimo di Buono Ordinario del Tesoro, un titolo di Stato che normalmente ha una durata massima di un anno, emesso dal Governo al fine di finanziare il debito pubblico dello Stato italiano attraverso il denaro dei cittadini ... In sostanza il meccanismo dei BOT prevede delle aste competitive alle quali partecipano gli intermediari finanziari, durante le quali viene stabilito il prezzo d'acquisto in termini di valore di emissione, sulla base delle offerte degli intermediari più vantaggiose per lo Stato ... Generalmente i BOT hanno una durata di emissione di 3, 6 o 12 mesi, anche se a volte lo Stato ha dato vita ad emissioni per periodi di tempo diversi ... |
Conti deposito e BTP
Conti deposito e BTP, strumenti di investimento con caratteristiche molto diverse e grandi differenze in termini di rendimenti ... Il 2016 ha visto il progressivo calo di notorietà dei titoli di Stato e, in particolare, dei BTP, ossia dei Buoni del Tesoro Poliennali, un tempo considerati tra i migliori prodotti di investimento a lungo termine e che invece oggi hanno addirittura raggiunto valori di minimo storico ... I BTP costituiscono un certificato di debito emesso dallo Stato italiano, possono essere acquistati in tagli da 1 ... Quello in BTP è un investimento che garantisce il capitale investito alla scadenza e che offre un rendimento computabile in funzione del tasso fisso della cedola e della differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso, dove con prezzo di emissione si intende quello scaturito dall'asta che riguarda i titoli, mentre con prezzo di rimborso si intende il valore nominale del titolo, il prezzo a cui il titolo è stato acquistato ... |
Conti deposito e libretti di risparmio
Conti deposito e libretti di risparmio, due diversi strumenti di risparmio e investimento che oggi sono accomunati dai bassi rendimenti offerti ... Arrivati al 2017, i libretti al portatore vanno in pensione per ragioni legate alla lotta al riciclaggio, ma questo tipo di libretti, al pari dei libretti nominativi che li andranno pian piano a rimpiazzare, almeno in parte, non offriva rendimenti apprezzabili ormai da anni, con tassi di interesse scandalosamente vicini allo 0,01%, e tutto ciò dimenticandosi per un attimo che sui rendimenti teorici bisogna pagare la ritenuta fiscale, insomma le tasse per le casse dello Stato, ma non solo: a volte occorre pagare anche l'imposta di bollo, sempre a favore delle casse dello Stato ... Il Quantitative Easing, in particolare, ha portato ad un minore interesse delle banche nella ricerca di liquidità, dato che la misura prevede proprio l'immissione di liquidità nelle loro casse mediante l'acquisto massivo di Titoli da parte dello Stato, al fine di spingerle ad incrementare le risorse per il credito da concedere a famiglie e imprese ... D'altronde, dal punto di vista dello Stato, sono tutti e due veri e propri strumenti di investimento e per questo motivo vengono tassati nel massimo modo possibile, con una ritenuta fiscale oggi pari al 26% degli interessi ... |
Conto deposito e deposito titoli
Conto deposito e deposito titoli, due strumenti offerti dalle banche ben distinti, che non hanno nulla a spartire ... Spesso si fa confusione tra conto deposito e deposito titoli, due strumenti offerti dalle banche ben distinti, che non hanno nulla a spartire se non una denominazione per certi versi simile; mentre il primo è un conto dove depositare del denaro al fine di trarne un profitto economico, il secondo è un contenitore dove depositare vari strumenti finanziari che hanno radici al di fuori della banca, quali titoli di Stato e azioni, sottoscritti dal cliente con soggetti terzi ... Il deposito titoli, o dossier titoli, invece, è una sorta di paniere necessario per contenere titoli di Stato, azioni, fondi comuni d'investimento e altri prodotti finanziari in modo che vengano gestiti con comodità attraverso la banca che, quindi, assume la funzione di soggetto intermediario per la sottoscrizione di tali prodotti, che permette di "ospitarli", fermo restando che si tratta di prodotti che il cliente sottoscrive aderendo alla proposta di altri soggetti esterni alla banca ... La confusione nasce dal fatto che è stato precisato che il bail-in non interessa il deposito titoli, in quanto non potrebbe intaccare i prodotti sottoscritti dal cliente con soggetti esterni alla banca ... |
Diversificazione degli investimenti
Diversificazione degli investimenti considerando più fronti, in primis quello dei conti deposito, per ridurre il rischio complessivo insito nell'investire denaro ... I titoli di Stato, quali i BOT, i BTP e i CCT, andrebbero considerati per la loro estrema sicurezza, essendo garantiti dallo Stato, ma andrebbero decisamente evitati per gli interessi offerti, estremamente bassi quando non nulli, a meno che si abbiano la voglia e le competenze per operare con i titoli sul mercato secondario senza attendere la loro scadenza, in processi di compravendita con annessi rischi di perdita, oltre che possibilità di guadagno ... Se è vero che vi sono molte differenze tra i più svariati prodotti di investimento, rilevabili ad esempio da un confronto tra conti deposito e titoli di Stato, a maggior ragione ve ne sono se si rivolge l'attenzione a prodotti concettualmente del tutto diversi, rilevabili ad esempio effettuando un confronto tra conti deposito e beni immobili ... |
Forme di investimento più sicure
Forme di investimento più sicure, assieme a quella dei conti deposito, strumento bancario molto apprezzato, soprattutto negli ultimi anni ... I conti deposito non rappresentano l'unica soluzione nel senso suddetto; a fargli compagnia nel panorama degli investimenti relativamente sicuri e a capitale garantito vi sono i BOT, i BTP, i CCT e i CTZ, titoli di Stato che fanno proprio al caso di chi sia in cerca di garanzie riguardo al capitale investito, molto apprezzati soprattutto alcuni anni fa, quando elargivano buoni rendimenti, e ancora di più molti anni fa, quando i rendimenti offerti erano davvero ottimi, inimmaginabili oggi anche con i conti deposito, che rappresentano gli investimenti più remunerativi tra quelli considerabili sicuri ... Chiaramente sussistono molte differenze tra i vari strumenti di investimento ed un confronto tra conto deposito e titoli di Stato metterebbe nondimeno in luce alcune analogie, che risiedono soprattutto in un alto livello di sicurezza ... Vi è anche un importante concetto di liquidabilità da considerare per confrontare i vari tipi di investimento; i conti deposito, nella maggioranza dei casi, sono altamente liquidabili, al costo di rinunciare totalmente o parzialmente agli interessi previsti al momento della sottoscrizione, mentre i titoli di Stato possono essere negoziati nel mercato secondario prima della loro scadenza, con un rischio di perdita o anche una opportunità di ricavo ... |
Insidie nella scelta di un conto deposito
Insidie nella scelta di un conto deposito, problemi che si possono incontrare nella scelta del conto deposito migliore e consigli in merito ... Le insidie più grandi possono però celarsi dietro allo stato di salute di un Istituto, che potrebbe abbracciare l'idea di compensare il calo di fiducia dei consumatori aumentando i tassi di interesse dei conti deposito da esso offerti in modo da incentivarne l'apertura ... Meglio quindi accontentarsi di un tasso di interesse inferiore puntando però su banche ritenute serie e solide, ma soprattutto che si trovino in un buono stato generale di salute, piuttosto che affidarsi a banche che offrono conti deposito con alti tassi di interesse, ma dalla serietà, dalla solidità e dallo stato di salute discutibili ... |
ISEE e conti deposito
ISEE e conti deposito, considerazione delle somme detenute nei conti deposito per l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente ... L'utilità dell'ISEE consiste nella possibilità, per un contribuente a basso reddito, di utilizzarlo per accedere ad alcuni servizi pubblici con agevolazioni, in quanto ne attesta lo stato sociale ... La regola di calcolo dell'ISEE ha subito delle modifiche nel corso del tempo ed oggi la sua grande utilità consiste nella sua rinnovata capacità di rilevare, e così sanzionare, i finti poveri, i furbetti che, abusando del sostegno sociale, richiedono allo Stato, senza averne titolo, un beneficio ... Dichiarando di non essere intestatari di alcun conto, si tenga presente che scatterebbero automaticamente dei controlli fiscali, in quanto lo Stato ritiene che, oggi, con la possibilità di aprire uno dei tanti conti a zero spese, ad esempio con la possibilità di aprire un conto corrente online, e con la necessità del Fisco di poter tracciare tutti i movimenti di denaro al di sopra di una certa soglia, ognuno dovrebbe sottoscrivere almeno un conto corrente ... |
Mini-patrimoniale e pressione fiscale elevata
Mini-patrimoniale e pressione fiscale elevata, costi a carico di chi investe in conti deposito sempre più ingenti, gravosi soprattutto per i piccoli risparmiatori ... Spesso, soprattutto di recente, ritorna in auge l'idea che il Governo esageri con la tassazione di quelli che oggi sono inquadrati normativamente come veri e propri strumenti di investimento, concepiti inizialmente più per i risparmiatori che per gli investitori, e si rafforza l'idea che, per rimpinguare le casse dello Stato, si ricorra troppo facilmente a mini-patrimoniali sempre più consistenti e all'aumento della pressione fiscale, già piuttosto esosa ... La mini-patrimoniale a cui ci si riferisce, additata da alcuni come una vera e propria patrimoniale occulta, consiste nella pretesa, da parte dello Stato, di una quantità di denaro in percentuale del capitale investito dal cliente, che è già stato tassato alla fonte, e comunque prima che il cliente abbia sottoscritto un conto deposito; si tratta insomma di soldi di proprietà delle persone, che vengono nuovamente resi oggetto di attenzione da parte delle casse dello Stato, che ne richiede una quota percentuale sotto forma di imposta di bollo ... 000 euro in un conto deposito vincolato, l'imposta di bollo dovuta allo Stato è pari allo 0,20% di tale somma, ossia a 2 millesimi di tale somma, ossia è pari a 20 euro ... |
Quantitative Easing
Quantitative Easing, il QE di Mario Draghi per la ripresa dell'economia e il contrasto alla deflazione ... I titoli di Stato, in particolare, possono essere acquistati per investimento sia dai comuni cittadini, sia dalle imprese, sia dalle banche, che, alla scadenza dei titoli, riceveranno indietro il loro denaro assieme agli interessi, oppure potranno vendere i titoli sul mercato prima della loro scadenza ... Gli Stati non sono gli unici beneficiari della misura; anche gli Istituti di credito della UE traggono un grande beneficio dall'aumento di liquidità poiché possono permettersi di concedere prestiti su più vasta scala e a tassi di interesse più bassi, grazie al denaro immesso nel sistema bancario dalla BCE, che ha acquistato i titoli di Stato soprattutto da tali Istituti, che disponevano di Bond governativi in abbondanza ... Lo stesso si può dire, ad esempio, per i titoli di Stato ed i libretti postali ... |
Spread e conti deposito
Spread e conti deposito, oscillazione del tasso di interesse dei conti deposito in funzione di un indice divenuto tanto popolare ... In quel periodo lo spread era stato preso come elemento di misura di una situazione finanziaria disastrosa e bastava una sua piccola variazione, un suo piccolo aumento, per gettare sconforto tra i cittadini ed alimentare la negatività di una situazione in essere insostenibile per le famiglie e le imprese italiane; tale congiuntura avrebbe successivamente condotto alla grande crisi di questi ultimi anni, ben più drammatica di quella che inizialmente si era prefigurata quando la parola spread era sulla bocca di tutti ... Innnanzitutto lo spread consiste nel differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi ed è, di fatto, un importante indice per la comprensione dello stato d'essere del mercato finanziario, dello stato di salute di una nazione e, nello specifico bancario, dell'oscillazione dei tassi di interesse dei conti deposito, che potrebbe servire per pronosticare se il tasso di interesse offerto da una certa banca per un conto deposito potrebbe aumentare o diminuire nel breve e nel medio periodo ... Quel che si può dire con buona certezza è che uno spread basso concorre a delineare un quadro finanziario italiano meno turbolento di quello che si fotograferebbe con uno spread alto; se ad esempio, a partire da un certo valore elevato degli interessi dei BTP a 10 anni, si assistesse ad una importante riduzione degli interessi offerti, allora, nel caso in cui gli interessi dei Bund tedeschi non crollassero di pari passo e si mantenessero quindi più o meno costanti, il differenziale tra i due tipi di titoli di Stato si ridurrebbe e la situazione finanziaria sarebbe più tranquilla ... |
Tassazione conto deposito
Tassazione conto deposito, ritenuta fiscale sugli interessi e imposta di bollo sull'intero capitale, voci di costo validi sostanzialmente per conti deposito vincolati ... C'è infatti chi, senza troppi peli sulla lingua, parla di mini-patrimoniale e pressione fiscale eccessiva per i conti deposito, che oggi vengono considerati dallo Stato come veri e propri prodotti d'investimento ... Quella dell'imposta di bollo è una fastidiosa spesa da tenere in conto, molto odiata visto che va ad intaccare il patrimonio di un cittadino, già tassato abbondantemente in origine, un onere che però, fortunatamente, può essere evitato perché alcune banche online la pagano allo Stato, così come prescritto dalla legge, al posto del cliente, al fine di attrarlo a sé o, se non altro, per rendergli l'investimento del conto deposito più invitante ... |
Tobin Tax e conti deposito
Tobin Tax e conti deposito, tassa molto discussa che va pagata sulle transazioni finanziarie, ad esempio quelle di scambio delle azioni e di scambio sui derivati ... Un'altra parte di polemiche è invece dovuta al fatto che lo Stato, introducendola, oltre a complicare la vita a molti investitori e oltre quindi a scoraggiare potenziali investitori, ha fatto una sorta di autogol sul piano della tassazione, in quanto l'imponibile sul capital gain, ossia sul guadagno calcolato come differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita, si riduce inevitabilmente per l'applicazione di tale tassa, con la conseguenza che si riducono pure le entrate per lo Stato da ritenuta fiscale sui rendimenti ... Che però vi sia un certo legame tra Tobin Tax e conti deposito lo si deduce dal fatto che, così come per i conti deposito esiste un'imposta di bollo da dover pagare allo Stato in percentuale del deposito, una vera e propria patrimoniale sui depositi, pari allo 0,20% del capitale, viene posta in essere con la Tobin Tax anche, appunto, una patrimoniale sulle transazioni finanziarie, pari sempre allo 0,20%, nel caso in cui si faccia trading sui mercati regolamentati ... |